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Abbandonata per anni, ricoperta dai rovi, sepolta da uno strato di terra, ma viva nei ricordi di un gruppo di abitanti di S.Girio, che , nel corso del 2004, riportata alla luce e restaurata con molta cura. Man mano che si scavava, strato dopo strato, è riapparsa l'antica struttura, ancora integra nel complesso, con il suo carico di ricordi legato ad un mondo contadino ormai lontano.
Con essa sono ricomparse nostalgie, ricordi del mondo passato, foto ingiallite, tradizioni e consuetudini antiche, vecchie storie legate alla vita quotidiana, e la voglia di riscoprire una realtà scomparsa.
Nata come fonte privata sulla proprietà terriera della famiglia Buonaccorsi, era utilizzata dai contadini mezzadri per far fronte alle necessità domestiche quotidiane, essendo le case coloniche prive d'acqua. Le donne si recavano alla fonte, seguite dai bambini, a lavare pesanti ceste di panni tra pettegolezzi e canti. Il sapone per il bucato era quello fatto in casa con gli scarti del maiale, con aggiunta di soda. Gli uomini si fermavano alla fonte per far abbeverare i vitelli e con brocche di coccio o di rame, si attingeva l'acqua per bere. La fonte diventava così luogo d'incontro dove si scambiavano confidenze, dove si raccontavano i piccoli fatti accaduti.
Non si conosce con precisione, per mancanza di documenti, la data di costruzione della fonte. La prima testimonianza deriva dalla tradizione popolare che lega la fonte alla storia della sepoltura di San Girio avvenuta nel 1274. Si narra, infatti, che contentendosi i Potentini e i Recanatesi le spoglie del santo, concordarono che un carro trainato da due buoi, posti al centro del fiume Potenza e lasciati camminare senza guida, stabilissero dove dare sepoltura al corpo del santo. Nel loro tragitto, i due buoi essendo assetati, si fermarono in un campo per cercare dell'acqua per bere e, scavando con gli zoccoli nel terreno formarono una buca e da questa sgorgò l'acqua. In quel luogo fù costruita la fonte di San Girio da cui prese il nome.
Oggi, grazie all'intervento di recupero effettuato dal Comitato di San Girio, per concessione dell'attuale proprietario N.H Gian Mario dei Conti Lazzarini, la fonte è tornata a vivere e ad essere un luogo tanto caro agli abitanti della frazione.